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Qualità dell'aria indoor: le persone sono sempre più attente

La nuova normalità che viviamo ci spinge a porre maggiore attenzione sulla qualità dell’aria nei luoghi di lavoro e in tutti i luoghi chiusi che frequentiamo per molto tempo.

A seguito della pandemia causata dal Covid-19 la qualità dell’aria indoor è oggi più che mai un tema prioritario per le aziende.

Oltre alle leggi che devono essere seguite obbligatoriamente, occorre fare attenzione all’opinione e alla salute di clienti e lavoratori, che potrebbero incidere negativamente sulle performance economiche dell’azienda.

Perché migliorare la qualità dell'aria è importante?

I sondaggi fatti durante il 2020 evidenziano il cambiamento dell’atteggiamento delle persone nei confronti della qualità dell’aria indoor.

Il report The Global Hygiene Reset, frutto di un sondaggio a cui hanno partecipato 20.000 intervistati di 20 paesi, porta alla luce l'impatto globale della pandemia di Covid-19 sui comportamenti riguardanti l'igiene.

Da questa ricerca si evincono informazioni molto chiare sul motivo per cui le aziende dovrebbero impegnarsi nel migliorare la qualità dell’aria:

  • 3 persone su 4 sono più attente ai luoghi in cui possono essere presenti germi.
  • 4 persone su 5 mettono in correlazione la qualità dell’aria e la salute quando devono sostare in un ambiente.
  • Più di 4 persone su 5 ritengono importante che i datori di lavoro diano priorità alla creazione di ambienti sicuri e igienici.

Questi dati dimostrano che chi non presta attenzione all’igiene dell’aria e delle superfici rischia di perdere i clienti più attenti e costringe i dipendenti a lavorare in condizioni insicure, con ripercussioni sulla salute e sulla produttività.

La purificazione dell'aria evita molti problemi

Sappiamo come il Sars-Cov-2 si diffonda per via aerea da una persona all’altra. A fronte di questo fatto bisogna considerare anche come in un luogo di lavoro al chiuso si possa diffondere il virus sotto forma di aerosol generati da azioni del tutto consuete come tossire, starnutire o, ancora più semplicemente, attraverso la respirazione.

Secondo la University of Bristol, uno starnuto può arrivare a una distanza di 3 metri, espandendosi in un’area della larghezza di 2,1 metri. Sia lo starnuto che il colpo di tosse arrivano a rilasciare nell’aria circa 100.000 agenti patogeni a una velocità che raggiunge i 160 km/h circa.

Questo riguarda sia il sistema di contagio del Covid-19 sia la diffusione per via aerea di altri virus.

La purificazione dell’aria diventa fondamentale proprio per creare spazi lavorativi e ambienti pubblici più sicuri possibile.

Anche quando la pandemia sarà solo uno spiacevole ricordo, la qualità dell’aria continuerà ad avere un ruolo centrale. Per esserne certi basta leggere due percentuali emerse da uno studio dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità):

  • 50% delle persone è colpito da patologie legate all’inquinamento atmosferico indoor.
  • 68% di tutte le malattie è correlato proprio alla scarsa qualità dell’aria.

L’installazione di purificatori d’aria può ridurre gli effetti negativi su salute e benessere associati alla presenza di particelle nocive in un ambiente indoor.

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